L’alluce valgo è una patologia molto frequente che dà numerosi problemi sia di deambulazione che di postura.
COS’E’ L’ALLUCE VALGO?
L’alluce valgo è una deformità del primo dito del piede, caratterizzata dalla deviazione all’interno del primo osso metatarsale e all’esterno del primo dito. Può provocare arrossamenti e infiammazioni.
DA COSA DIPENDE?
Spesso il problema è ereditario e non è raro trovare in una stessa famiglia più persone che affette da questo problema. L’alluce valgo colpisce molto più le donne rispetto agli uomini sia per ragioni legate al tipo di calzatura utilizzata (scarpe strette e col tacco) sia per un fattore ormonale.
SINTOMI
L’alluce valgo provoca difficoltà nel calzare scarpe comuni e limita la deambulazione. Quando le problematiche persistono a lungo, si possono produrre altre patologie del piede, come il dito a martello, le dita in griffe, le metatarsalgie, destinate a peggiorare col tempo.
In molti casi le conseguenze di un alluce valgo non curato possono condurre a un aggravamento del dolore e ad altri problemi anche più importanti. Infatti il cattivo appoggio del piede porta a veri e propri squilibri posturali che possono causare problemi alla caviglia, al ginocchio, all’anca o alla colonna vertebrale.
TRATTAMENTO CONSERVATIVO
Quando l’alluce valgo presenta una piccola deviazione e non causa troppo dolore, si può intraprendere il trattamento conservativo allo scopo di migliorare da subito la qualità di vita del paziente.
Questi trattamenti consistono in:
utilizzo di scarpe idonee e comode;
plantari correttivi che tolgano il carico dalla testa metatarsale dolente;
cappucci in silicone per tenere separate le dita e ammortizzare lo sfregamento dell’alluce contro la calzatura.
Da Festa Ortopedia potete trovare un’ampia gamma di dispositivi e ausili ortopedici finalizzati al trattamento conservativo dell’alluce valgo. Per ritrovare la serenità e la sicurezza di muoversi senza dolore e riportare l’alluce nella posizione corretta, venite a scoprire l’articolo più adatto a voi con la cosnulenza dei nostri specialisti.
Sebbene questi piccoli accorgimenti siano utili e permettano di rallentare l’evoluzione peggiorativa dell’alluce, l’aggravamento della deformità e della sintomatologia richiedono un trattamento chirurgico.
Molto spesso l’alluce valgo si associa ad altre problematiche.
ALLUCE VALGO LIEVE
ALLUCE VALGO MEDIO
ALLUCE VALGO GRAVE
METATARSALGIA
CHE COS'È?
La metatarsalgia è una sindrome dolorosa che si sviluppa sulla regione anteriore della pianta del piede. Colpisce maggiormente le donne e abitualmente è associata ad anomalie di appoggio delle teste metatarsali.
QUALI SONO I SINTOMI?
La metatarsalgia può presentare sintomi non dolorosi e sintomi dolorosi.
Sintomi non dolorosi: le callosità proprio in corrispondenza delle teste metatarsali. Altri sintomi sono le patologie predisponenti come il piede cavo o il piede piatto, che modificano l’appoggio determinando uno squilibrio nell’appoggio che può predisporre ad un futuro dolore.
Sintomi dolorosi: sono i sintomi che compaiono a patologia conclamata. Si può avvertire dapprima un dolore lieve (dopo una lunga camminata o indossando certe calzature) che generalmente passa dopo poco, fino alla comparsa del dolore fisso, bruciore e sensazione di livido che non permette di camminare e di stare in piedi.
Spesso succede che i sintomi dolorosi compaiono in maniera improvvisa dopo un evento particolare (una nuova scarpa), e il dolore diventa subito insopportabile.
Nel caso dei sintomi non dolorosi andrebbero considerati in maniera attenta proprio perché ci offrono la possibilità di trattarli prima del formarsi della patologia.
TRATTAMENTO
Nei casi più lievi, con dolore poco accentuato, la metatarsalgia può essere curata tramite:
uso di calzature a suola morbida e tacco basso
l’utilizzo di un plantare ortopedico che scarichi le teste metatarsali
cure mediche e fisioterapiche
Nei casi gravi è necessario ricorrere al trattamento chirurgico per ristabilire il normale assetto del carico sul piede.
Con due o tre piccole incisioni sul dorso del piede, il chirurgo interviene aiutando i metatarsi a ritrovare da soli l’equilibrio e l’assetto geometrico funzionale.
Presso i punti vendita Festa Ortopedia potrete trovare un vasto assortimento di calzature e plantari ortopedici realizzabili su misura, studiati specificatamente per alleviare infiammazioni e dolori derivanti dalla metatarsalgia.
METATARSALGIA
DITO A MARTELLO
Il dito a martello è una deformità molto comune che colpisce il secondo, il terzo o il quarto dito del piede.
Le falangi delle dita si curvano verso l’alto in corrispondenza dell’articolazione centrale.
All’inizio il dito a martello è flessibile, ma bisogna fare molta attenzione: se questo problema non è curato prontamente, potrebbe richiedere un intervento chirurgico.
QUALI SONO LE CAUSE DEL DITO A MARTELLO?
Le cause più comuni sono:
tacchi alti o calzature che sono troppo strette, specie in punta;
infortunio ai piedi;
la lunghezza delle dita, soprattutto se il secondo dito è più lungo dell’alluce;
artrite e diabete;
predisposizione congenita.
Inoltre il rischio aumenta con l’avanzare dell’età.
I SINTOMI
I sintomi sono spesso molto visibili, perché il dito assume l’aspetto di un martello.
Altri sintomi sono:
dolore nel dito colpito, soprattutto quando si cammina o si indossano scarpe;
callosità sulla giuntura media del dito colpito;
rigonfiamento, rossore o sensazione di bruciore;
incapacità a tenere il dito dritto;
ferite aperte (nei casi più gravi).
Se il dito a martello viene curato subito quando è ancora flessibile ci sono diverse misure che si possono intraprendere per migliorare notevolmente la situazione.
Indossare scarpe con i tacchi bassi e con la tomaia comoda
possono essere utili alcuni dispositivi quali correttori per dito a martello e cappucci protettivi
esercizi come raccogliere con le dita dei piedi una biglia;
fare stretching allungando delicatamente il dito diverse volte al giorno;
Se invece il dito a martello è ormai rigido, bisogna rivolgersi al medico chirurgo e sottoporsi a un intervento.
Per prevenire: indossare calzature comode e con tacchi bassi. Meglio se hanno lacci o velcro perché più spaziose e comode.
Da Festa Ortopedia, i nostri specialisti vi sapranno indirizzare verso le calzature più indicate a voi e nel caso di necessità guidarvi nella scelta del giusto dispositivo correttore per ritrovare la serenità e la comodità di camminare, alleviando i fastidi provocati dal dito a martello.
DITO A MARTELLO
DITO A MARTELLO
DITO IN GRIFFE
Viene definito anche “dito ad artiglio”. L’articolazione metatarso-falangea si flette, soprattutto in presenza di piede cavo. Questo avviene quando c’è un eccessivo appoggio dell’estremità del dito al suolo oppure quando si formano duroni per conflitto dell’articolazione inter-falangea con la calzatura.
Sia per prevenire che per curare questo problema, bisogna seguire le stesse indicazioni date per il dito a martello.
DITO A GRIFFE
5° DITO VARO
IL NEUROMA DI MORTON
Il neuroma di Morton è una patologia che colpisce uno dei nervi sensitivi interdigitali del piede. Tali nervi affiancano le ossa metatarsali e raggiungono le dita dei piedi.
COS'È
Si tratta di una fibrosi a carico del tessuto nervoso che circonda il nervo sensitivo interdigitale interessato.
Questa fibrosi si presenta come un ispessimento, che, in alcuni casi, può sentirsi al tatto.
Chi soffre di Neuroma di Morton avverte una sensazione dolorosa in corrispondenza del punto in cui si è sviluppata la fibrosi e a livello delle dita raggiunte dal nervo colpito.
QUAL È IL NERVO PIÙ COLPITO Il nervo più soggetto a fibrosi è quello posto tra il terzo e il quarto metatarso.
Seppur meno frequente della precedente, anche la fibrosi del nervo tra il secondo e il terzo metatarso è abbastanza comune. Rare, invece, sono le fibrosi tra il quarto e il quinto metatarso e tra il primo e il secondo.
È assai improbabile che si sviluppino due neuromi contemporaneamente e nello stesso piede.
Il Neuroma di Morton può insorgere a qualsiasi età, ma colpisce prevalentemente individui tra i 40 e 50 anni. Tre persone su quattro, che presentano la malattia, sono donne.
QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO
Alcuni nervi interdigitali sono più soggetti a sviluppare il Neuroma di Morton.
Perché? Per ragioni anatomiche, legate al piede umano. Infatti, lo spazio tra i diversi metatarsi non è costante, ma varia in base al metatarso considerato. Dove i metatarsi sono più vicini tra loro (cioè tra terzo e quarto e tra secondo e terzo), si verifica con maggior frequenza lo sfregamento tra il nervo e le ossa metatarsali che lo circondano. In alcune persone, questa caratteristica anatomica è più accentuata e predispone maggiormente alla malattia.
Bisognerebbe evitare:
Scarpe con tacco alto, che provocano uno stress eccessivo sulle punte dei piedi. Ciò spiega per quale motivo siano colpite maggiormente le donne.
Scarpe troppo strette che causano una compressione degli spazi tra i metatarsi, dove risiedono i nervi. È quanto accade ad alcuni sportivi, quali calciatori, alpinisti o sciatori.
traumi o sollecitazioni ripetitive, dovute alla pratica di sport come la corsa o la danza.
Traumi o sollecitazioni ripetitive, dovute alla pratica di sport come la corsa o la danza.
I principali sintomi del Neuroma di Morton sono:
Dolore nella zona dell'avampiede e nelle dita dei piedi;
Bruciore alla pianta del piede che può irradiarsi fino alle dita raggiunte dal nervo colpito;
Intorpidimento e formicolio
Questi sintomi si avvertono sia camminando, sia a riposo. Per alcuni pazienti possono essere disturbi quotidiani e cronici; per altri, invece, compaiono in modo transitorio.
TRATTAMENTO CONSERVATIVO
La terapia conservativa mira a risolvere il problema nel modo meno invasivo possibile, senza rimuovere la porzione di nervo colpita da fibrosi.
A tal proposito, risulta molto utile l’uso di plantari ortopedici fatti su misura del paziente. La loro funzione è quella di diminuire la compressione della zona dove si è formata la fibrosi e di aumentare la spazio tra le ossa metatarsali.
INTERVENTO CHIRURGICO
Consiste nel rimuovere parte del nervo interessato dal neuroma. Ma, in alcuni casi, può anche limitarsi a creare più spazio attorno al nervo compresso dal tessuto cicatriziale.
L'incisione chirurgica necessaria per operare può effettuarsi sul dorso del piede o sulla pianta.
Presso i nostri punti vendita, gli esperti di Festa Ortopedia vi aiuteranno nella scelta del plantare più adatto al trattamento conservativo del neuroma di Morton, alleviando l’affaticamento del piede e migliorando la qualità della vita e della mobilità del piede.
NEUROMA DI MORTON
FASCITE PLANTARE
È la più comune causa di dolore calcaneare (tallonite). Si manifesta soprattutto tra gli sportivi ed è causata dalla ripetizione continua di eccessivi sovraccarichi a livello podalico.
Questo problema si osserva soprattutto nei pazienti maschi con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. L’infiammazione può essere associata ad una caratteristica spina calcaneare che si estende verso le dita del piede a partire dal processo mediale di uno o ambedue i calcagni.
CAUSE:
eccessiva sollecitazione, tipo un’intensa attività sportiva;
morfotipo del piede (cavo o piatto) o cattiva postura che mantengono in tensione i muscoli della fascia;
ripetuti microtraumi;
micro lacerazioni;
microaderenze attorno alla fascia plantare;
periostite;
utilizzo di calzature inadeguate.
SINTOMI
I pazienti affetti da fascite plantare presentano un caratteristico dolore al tallone e alla pianta del piede. Questo fastidio si avverte maggiormente al risveglio quando la fascia plantare è ancora “fredda”, si attenua nella giornata persistendo però in tutte quelle attività in cui il paziente svolge attività in posizione eretta. Il dolore è nullo o minimo quando il piede è in posizione di riposo, non sollecitato dall’azione del passo e dal peso corporeo.
TERAPIE
Oltre al riposo, la fascite plantare può essere trattata con metodi conservativi quali:
fisiochinesiterapia
utilizzo di plantari con sostegno della volta longitudinale in modo da far lavorare il meno possibile la fascia plantare
terapie infiltrative o l’impiego di farmaci antiinfiammatori
Nel caso in cui il dolore persista è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, che può essere realizzato con la tecnica percutanea mininvasiva.
In anestesia locale, esso prevede il taglio della fascia plantare che si allenta diminuendo il dolore a livello plantare.
Al termine viene dato un punto di sutura, applicato un bendaggio compressivo e il paziente può camminare da subito con una calzatura morbida, imbottita e a suola piatta.
Per alleviare i dolori derivanti dalla fascite plantare, Festa Ortopedia mette a disposizione plantari di prima qualità, sagomati su misura in modo da garantire la massima protezione e sostegno al piede e spegnerne l’infiammazione.
FASCITE PLANTARE
LA SPINA CALCANEARE
È uno sperone osseo anomalo, simile a una spina di rosa o a un artiglio, che si sviluppa nella parte posteriore o inferiore del calcagno.
La spina calcaneare può essere la conseguenza di: lesioni a carico di un tendine o di un muscolo del piede, uno stiramento eccessivo della fascia plantare oppure uno strappo ripetuto del periostio del calcagno.
Il sintomo più caratteristico della spina calcaneare è il dolore al piede.
Per una diagnosi corretta, bisogna eseguire una radiografia al piede.
Solitamente questo problema viene trattato in modo conservativo. Se però non si giunge a una soluzione, si deve intervenire chirurgicamente.
TIPI DI SPINA CALCANEARE
Si tratta della spina calcaneare inferiore e della spina calcaneare posteriore.
Spina calcaneare inferiore: l'osteofita risiede sulla pianta del piede, al di sotto del calcagno, precisamente a livello del punto d'inserzione della fascia plantare.
Spina calcaneare posteriore: l'osteofita risiede nella parte posteriore del calcagno, a livello dell'inserzione del tendine d'Achille. Di norma, è visibile anche a occhio nudo.
Molto spesso, tale condizione è associata a un’infiammazione del tendine di Achille.
Più raramente, la spina calcaneare può essere anche il risultato di malattie infiammatorie, come l’artrite reattiva o la spondilite anchilosante.
CAUSE:
camminare con un'andatura anomala, la quale comporta un eccessivo stress per il calcagno, i legamenti e i nervi vicini all'osso calcaneare;
correre o fare jogging su superficie molto dure;
indossare scarpe inadatte, soprattutto quelle che comportano una modificazione eccessiva dell'arco plantare;
essere in sovrappeso o soffrire di obesità.
La spina calcaneare può essere asintomatica, ossia non presentare nessun disturbo, oppure sintomatica.
Quando è sintomatica, le manifestazioni cliniche più comuni consistono in:
dolore intermittente o cronico durante la camminata, il jogging o le attività di corsa veloce. Nei casi più gravi il dolore compare anche stando in piedi tante ore consecutive.
senso di indolenzimento a livello dei tessuti che circondano la spina calcaneare;
senso di dolore a carico dei tessuti che risiedono attorno alla spina calcaneare.
Il trattamento della spina calcaneare dipende dalla presenza o meno della sintomatologia e può prevedere una terapia conservativa (o non-chirurgica) oppure una terapia chirurgica.
In genere, il ricorso alla terapia conservativa rappresenta la scelta terapeutica di prima linea. Il ricorso alla pratica chirurgica, infatti, avviene solo quando le cure conservative non hanno fornito i risultati sperati e la sintomatologia è ancora in atto.
In assenza di sintomi, la spina calcaneare non richiede alcun tipo di trattamento.
TERAPIA CONSERVATIVA
La terapia conservativa non permette di eliminare la spina calcaneare, ma garantisce comunque ottimi risultati contro la sintomatologia dolorosa.
I più comuni trattamenti consistono in:
un periodo di riposo da tutte quelle attività che favoriscono la comparsa del dolore (es: corsa, lunghe camminate ecc);
la somministrazione di farmaci contro il dolore;
esercizi di stretching (o allungamento muscolare) e potenziamento dei muscoli della gamba che fanno riferimento al tendine d'Achille;
l'utilizzo di scarpe comode che non premono sulla spina calcaneare;
l'utilizzo di ortesi plantari da inserire nelle calzature di tutti i giorni e non solo.
esercizi di fisioterapia mirati.
Nell’ambito di una terapia conservativa, da Festa Ortopedia potete trovare una vasta gamma di ortesi plantari e calzature adatte alle specifiche esigenze di chi soffre di spina calcaneare, per ritrovare la serenità di muoversi senza dolore, in tutta sicurezza.
TERAPIA CHIRURGICA
La terapia chirurgica per la spina calcaneare comprende la rimozione dell'osteofita.
Dopo la terapia chirurgica, è importante che il paziente si attenga ai consigli dei medici, per una guarigione efficace e senza complicazioni.
Tra i vari accorgimenti medici da seguire, ci sono: il riposo fino al completo recupero della funzionalità del piede, l’applicazione di ghiaccio per sfiammare la parte operata, l'elevazione della gamba e l'utilizzo di stampelle per evitare di caricare da subito il piede.